Incentivi alle PMI per l’innovazione tecnologica 2016
Nell’ambito delle iniziative volte a favorire lo sviluppo del sistema economico locale, la C.C.I.A.A. di Verona intende sostenere la competitività delle imprese veronesi, stimolandole a realizzare progetti di innovazione tecnologica, attraverso gli investimenti.
La Camera di Commercio ha destinato 1.800.000 euro per favorire gli investimenti delle piccole e medie imprese sotto forma di contributi a fondo perduto del 18% (se micro/piccola impresa) o 9% (se media impresa) della spesa da sostenere a tal fine.
Gli investimenti ammissibili al contributo, su cui non devono essere state ottenute altre agevolazioni pubbliche ad eccezione di quelle fiscali derivanti da norme nazionali sugli investimenti, sono:
- inserimento di metodologie di progettazione automatica collegata col processo produttivo (CAD);
- inserimento di tecniche di automazione di fabbrica supportate da elaboratore (CAM);
- inserimento di metodologie di controllo globale della qualità del prodotto;
- inserimento di nuove tecnologie all’interno di processi o prodotti tradizionali tecnologicamente maturi;
- rinnovo per l’ammodernamento di macchinari ed impianti tecnologici con esclusione degli impianti previsti dall’articolo 1 del D.M. 37/08(1);
- inserimento di sistemi informatici e di telecomunicazione innovativi, esclusa la creazione di siti Internet e l’applicazione della normativa sulla privacy;
- installazione di sistemi antifurto, antirapina (compresi centraline, sensori volumetrici, dispositivi di protezione perimetrale e telecamere di videosorveglianza) – tali investimenti non sono soggetti all’esclusione di cui all’articolo 1 del citato D.M. 37/08;
- installazione di impianti idrosanitari nonché di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’acqua fornita dall’ente distributore – tali investimenti saranno ammissibili a contributo esclusivamente per le imprese identificate dai codici ATECO 2007 n. 56.1 (ristoranti e attività di ristorazione) e n. 56.3 (bar) – tali investimenti non sono soggetti all’esclusione di cui all’articolo 1 del citato D.M. 37/08.
Sono, in ogni caso, esclusi:
- gli investimenti effettuati in leasing e in altre forme assimilabili al contratto di locazione;
- gli investimenti in beni usati.
Potranno essere ammesse al contributo solo le spese fatturate e quietanziate a partire dal 24/03/2016 fino 28/02/2017. Non saranno prese pertanto in considerazione fatture o acconti datati precedentemente al 24/03/2016.
A ciascuna impresa sarà concesso a titolo di contributo a fondo perduto una somma massima di euro 12.000 salvo per quelle femminili / giovanili, che potranno raggiungere l’importo massimo di euro 13.500.
Il valore minimo dell’investimento ammissibile a contributo non potrà essere inferiore a euro 7.000 al netto dell’IVA e di eventuali altre imposte e tasse.
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