Al via il Piano Transizione 5.0: novità e caratteristiche dei crediti d’imposta 5.0

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge 19/2024 del 2 marzo 2024,  il Piano Transizione 5.0 entra ufficialmente nel vivo. Si tratta di un’occasione irripetibile per le imprese che investono in efficienza energetica e puntano all’innovazione. Programmare tempestivamente gli investimenti da effettuare ed orientarsi nell’iter burocratico è decisivo per coglierne a pieno tutti i vantaggi.

Il Piano Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 prevede 6,3 miliardi di euro a valere sul PNRR, che si aggiungono ai 6,4 miliardi di euro già previsti dalla Legge di Bilancio, per un totale di circa 13 miliardi di euro nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane. L’obiettivo è consentire alle imprese di innovarsi per vincere la sfida della duplice transizione digitale e green, nel biennio 2024/2025.

Sono agevolabili gli investimenti in beni strumentali 4.0, a condizione che tramite gli stessi si consegua una riduzione dei consumi energetici. In tal caso sono, inoltre, agevolabili gli impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile e le spese per la formazione dei lavoratori.

Vediamo nel dettaglio i tre crediti d’imposta 5.0 alla luce delle novità derivanti dalla pubblicazione del decreto.

Il credito d’imposta per gli investimenti 5.0

Le imprese che negli anni 2024 e 2025 sostengono costi in beni strumentali materiali e immateriali, previsti dagli allegati A e B del Piano transizione 4.0, interconnessi al sistema aziendale e che apportano una riduzione dei consumi energetici, avranno diritto a un credito d’imposta fino al 45%.

Il risparmio energetico dovrà essere di almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva, oppure del 5% rispetto ai consumi energetici riferiti al processo produttivo interessato dall’investimento.

Le novità per gli investimenti introdotte dal decreto-legge

Tra le novità introdotte nel testo del decreto-legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale, le principali riguardano la procedura di fruizione del beneficio e il ruolo del GSE.
Infatti, per la fruizione dell’incentivo è necessario rispettare uno specifico iter di comunicazioni e certificazioni.

Vediamolo nel dettaglio:

Prima del completamento dell’investimento (ex-ante)

  • apposita domanda di prenotazione delle risorse disponibili;
  • apposita certificazione ex-ante che attesti la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite i soli beni strumentali 4.0 (esclusi gli eventuali impianti di produzione dell’energia rinnovabile);
  • apposite comunicazioni periodiche relative all’avanzamento dell’investimento nelle modalità e termini che saranno definite da decreto interministeriale di prossima pubblicazione. Sulla base di tali comunicazioni verrà determinato l’importo del beneficio spettante, nel limite dell’ammontare del beneficio “prenotato”.

Dopo il completamento dell’investimento (ex-post):

  • apposita comunicazione ex-post a seguito del completamento dell’investimento, corredata da un’ulteriore certificazione ex-post che attesti l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante.

Unicamente per le piccole e medie imprese, le spese sostenute per le certificazioni risultano recuperabili tramite un credito d’imposta fino a €10.000.

Il GSE avrà anche l’onere di “effettuare, entro termini concordati con l’Agenzia delle entrate, i controlli finalizzati alla verifica dei requisiti tecnici e dei presupposti per la fruizione del beneficio”.

Credito d’imposta per investimenti in fonti rinnovabili 5.0

Il Piano Transizione 5.0 prevede, un’agevolazione dedicata agli investimenti in fonti rinnovabili, come ad esempio gli impianti fotovoltaici, che potranno essere agevolati con un credito d’imposta fino al 63% a condizione che:

  • l’investimento riguardi beni 4.0 che conseguano un risparmio energetico minimo come precedentemente riportato;
  • siano effettuati negli anni 2024 e 2025;
  • l’impianto fotovoltaico sia prodotto nell’Unione Europea e presenti un’efficienza energetica di almeno il 21,5%.

Credito d’imposta per investimenti in Formazione 5.0

Sarà agevolata con un credito d’imposta anche la formazione del personale per acquisire competenze digitali e green, per il biennio 2024-2025.

Il costo agevolabile potrà essere al massimo il 10% dell’investimento 5.0 complessivo (compresi eventuali impianti a fonte rinnovabile) fino ad un massimo di €300.000, e posto che vengano comunque acquisiti beni 4.0  che conseguano un risparmio energetico minimo come citato in precedenza.

Gli investimenti, devono avere queste caratteristiche:

  • essere effettuati tra il 1° gennaio 2024 ed il 31 dicembre 2025;
  • essere mantenuto fino al 31 dicembre del 5° anno successivo a quello di completamento dell’investimento, pena il riversamento delle quote di beneficio già fruite senza applicazione di sanzioni e interessi.

Conclusioni

Ora che il decreto-legge è stato pubblicato, quali sono i primi passi da compiere per assicurarsi il credito d’imposta 5.0 ?
Programmare tempestivamente gli investimenti da effettuare e orientarsi in un iter burocratico fatto di tempi stretti e adempimenti da rispettare è decisivo.
Si tratta di una normativa molto complessa che prevede l’intervento di varie professionalità e competenze per cui è necessario ricorrere a vari specialisti.

*Per ulteriori informazioni o chiarimenti potete contattare direttamente il vostro professionista di riferimento.